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Francesco Caravetta descrive ogni ombra del paesaggio, riporta le voci che vi risuonano, cataloga ogni oggetto d'indagine. È un cesellatore di notizie, le incastra una dietro l'altra per raccontare le origini della malavita cosentina, sfatando il mito della provincia felice. Sfogliando questo libro si coglie lo spaccato di una città, con le sue teste calde e i tanti delitti che fanno da boa ai tempi, in una sorta di via crucis del crimine organizzato dal 1870 al 1931. Una trama da romanzo d'appendice, ricostruita grazie a una rigorosa ricerca d'archivio.